Il volontario Avulss che presta il proprio servizio nella Casa di Riposo si trova di fronte un ospite che ha ormai perso tutto e soprattutto la sua famiglia, un ospite che si trova a vivere una nuova vita, priva di interessi e di stimoli, una vita che gli scivola via di giorno in giorno senza alcun interesse e così ”vegeta” in una solitudine estrema, chiuso nel suo mondo, scandito solo dagli orari dei pasti.
Ascoltare, condividere anche in silenzio, animare: sono questi i compiti dei volontari Avulss.
Dopo un primo non sempre facile approccio, il volontario cerca gradualmente di “dare anima” ad un passato lasciato fuori dalla Casa di Riposo con ogni mezzo, primo fra tutti l’ascolto.
E’ questo un momento particolare perché l’ospite si sente di nuovo una “ persona” che può finalmente avere qualcuno che lo ascolta nel ricordo dei periodi più significativi della sua vita.
Così ogni giorno si fa il possibile per risvegliare gli ospiti da questo “letargo” e farli uscire da quella solitudine che spegne i loro occhi. Come? Con attività concordate e programmate da tutti i volontari che settimanalmente operano nella Casa di Riposo quali:
- attività operative per mantenere la manualità e risvegliare la creatività: disegni guidati con scelta personale di temi e colori;
- conversazioni su usi e costumi del loro passato: stampa di poesie e proverbi;
- tombola settimanale;
- musica e ballo due volte al mese: risulta essere un’ attività particolarmente gradita;
- funzioni religiose;
- qualche uscita in città in occasione di festività ecc.;
- Visita al Centro Commerciale o escursioni fuori Tolentino per merende in luoghi a loro noti ;
E’ questo entrare in empatia che dà ad ognuno la sensazione che “ con acciacchi o meno” fa parte anch’egli della “famiglia Avulss “. Basta guardarlo negli occhi…